Origini e coltivazione delle ortensie (a cura di L. Paiardi)

Le ortensie (Hydrangea spp., Schizophragma spp.) sono piante arbustive della famiglia Hydrangeaceae che inizialmente vennero importate in Europa dall’America. Queste cominciarono tuttavia ad assumere importanza dopo l’introduzione nel XVIII sec. delle varietà asiatiche.

Tra le specie più diffuse possiamo ricordare Hydrangea macrophylla, H. paniculata, H. quercifolia, H. serrata e Schizophragma hydrangenoides. Le ortensie necessitano di molta acqua e di un substrato ricco di nutrienti. Il pH di quest’ultimo condiziona la colorazione delle fioriture e gioca un ruolo fondamentale nel prevenire lo sviluppo di clorosi, fenomeno per il quale le foglie diventano gialle con evidenti ripercussioni estetiche e fisiologiche (la carenza del pigmento verde ostacola l’efficienza della fotosintesi). Un suolo acido permette la coltivazione di varietà a fiore viola o blu che su substrato alcalino necessiterebbero di continui apporti di solfati di alluminio per mantenere il colore. In presenza di un suolo basico va invece preferita la piantumazione di varietà a fiore rosa o rosso. L’esposizione ideale è la mezz’ombra con sole al mattino e ombra nel pomeriggio. In primavera è buona pratica potare la pianta per garantire l’areazione delle parti interne e una fioritura migliore. L’intervento di un esperto del settore eviterà l’esecuzione di potature eccessive e controproducenti per la rigogliosità della fioritura.

 

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