Lotta biologica integrata (a cura di A. Ferrari)

Curare fitopatologie e fisiopatie riducendo al minimo l’utilizzo di prodotti chimici è lo scopo della lotta biologica integrata. Questa consiste in un insieme di pratiche tra cui possiamo menzionare protezioni meccaniche, organismi utili e feromoni (o ferormoni che dir si voglia). I metodi di protezione meccanica sono numerosi e variano a seconda della coltivazione. Contro la carpocapsa del melo e del pero (ovvero il verme che talvolta si trova dentro questi frutti), per esempio, si può avvolgere la chioma con delle reti che impediscano ai parassiti di deporre le uova. Un altro approccio contempla l’utilizzo di organismi utili, antagonisti naturali di quelli nocivi. Si possono utilizzare entomofagi (insetti predatori e parassiti di altri insetti nocivi), come Chrysoperla carnea, Encarsia formosa o Adalia bipunctata (una coccinella) che sono efficaci contro gli afidi. I feromoni sono invece sostanze volatili emesse da organismi viventi con la funzione di inviare segnali ad individui della stessa specie. Per quanto riguarda gli insetti, i feromoni sessuali vengono prodotti dagli esemplari femmina. Gli esemplari maschi captano queste molecole e si dirigono verso la fonte per l’accoppiamento. Sfruttando questo principio si possono creare delle trappole meccaniche semplicemente mettendo un erogatore di feromone su una superficie appiccicosa.

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