Come ottenere un compost di qualità (a cura di D. Giuliano)

Il compostaggio domestico permette di trasformare la frazione organica dei rifiuti in risorsa. Se volete cimentarvi in questa tecnica dovete riservare un angolo del vostro giardino all’accumulo metodico degli scarti di cucina e degli sfalci, consapevoli di dover utilizzare una serie di accorgimenti che favoriranno l’instaurarsi dei naturali processi di trasformazione della sostanza organica. Per sua costituzione, il composter è lo strumento che può aiutarvi in questo compito. La qualità finale del compost prodotto è determinata da numerosi fattori concomitanti: la diversità del materiale biodegradabile introdotto, un’adeguata proporzione tra carbonio e azoto, matrice moderatamente umida e abbondante presenza di ossigeno. È consigliata la creazione di un fondo di scarti legnosi per drenare percolati e garantire un corretto apporto di ossigeno. Il rimescolamento, tuttavia, è controproducente se non per i rifiuti superficiali da poco inseriti. Se vengono rispettate le indicazioni, il prodotto non emana sgradevoli odori. Il compost fresco, che si ottiene in 2 – 4 mesi, è ideale per le piante in pieno campo, mentre quello maturo, ottenuto da un processo di compostaggio di almeno 9 mesi, lo è per le piante in vaso. Trasformare i rifiuti in risorsa richiede tempo, ma garantisce un risparmio economico concreto e riduce le 11.200.000 tonnellate di umido smaltite in Italia ogni anno.

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